La a.s.d. Centro Educazione Corporea è affiliata CONI, FGI (002838), AICS (102816), UISP (L040294), ACLI (7390).

La struttura del Centro Educazione Corporea (198 m. q.) è la ristrutturazione di una vecchia piccola COOP nel 1979, sotto l’egida dell’A.R.C.I. (vedi foto dell’inaugurazione da parte dell’allora assessore alla cultura, Edda Fagni), e acquistata in forma societaria immobiliare formatasi specificatamente nel 1992 , da una decina di soci fondatori ed insegnanti, che per evidenti motivi di conflitto d’interesse, non possono essere eletti nel direttivo dell’A.S.D.

Ciò ha permesso di non disperdere l’esperienza sportiva dilettantistica e l’aggregazione femminile difficile dei primi 26 anni (UISP). Il C.E.C. ha in affitto (equo canone) la struttura che nel 2009, e stata ristrutturata, da parte della proprietà, con parquet, tatami, pareti e attrezzature nuove come si vede dalle foto. E’ vanto della direzione e dei soci tutti, la buona pulizia (uso di prodotti anallergici e antibatterici) dei locali docce, e dello spazio educativo.

Iscrizioni

Per iscriversi alla palestra (MUNIRSI DELLA TESSERA SANITARIA), è obbligatorio presentare il certificato medico rilasciato dal proprio medico curante per l’attività non “competitiva”(Legge regionale n. 35 del 9 luglio 2003. Indirizzi applicativi legge regionale 9 luglio 2003, n. 35 “Tutela sanitaria dello sport” deliberazione della GR n.461 del 17 maggio 2004). DAL 6 SETTEMBRE 2013 SONO CAMBIATE LE DISPOSIZIONI REGIONALI DOPO IL “DECRETO BALDUZZI”; infatti, attualmente, è obbligatorio avere un certificato medico per attività sportiva non agonistica secondo le linee guida del Ministero della Salute, con successive modifiche.

Per le bambine e le ragazze del progetto le “GINNASTICHE e DANZA” la normativa logicamente, è diversa (vedi il regolamento specifico). Invece è obbligatorio per tutte, compilare e firmare l’apposita scheda di iscrizione al C.E.C. munite della tessera sanitaria; dopo alcune settimane, (è l’Ente di Promozione Sportiva comunale che la prepara e ce la consegna), verrà rilasciata la tessera per l’anno in corso. La presentazione della domanda di associazione implica la conoscenza e l’accettazione dello statuto sociale e del regolamento, incondizionatamente in ogni suo aspetto.

La quota d’iscrizione comprende inoltre, il tesseramento agli enti di promozione dell’aspirante socia. Questa tessera, attesta l’assicurazione sportiva obbligatoria, un’assicurazione suppletiva sulla Responsabilità Civile.

Convenzioni

Da una quindicina di anni alcune socie del centro, svolgono attività di volontariato organizzate in una commissione specifica. Conclusasi nel 2009 la raccolta dei libri e l’aiuto per la costituzione del Sistema Bibliotecario delle Sughere, continua ancora l’impegno collaborativo con Ortopedia dell’A.S.L. Livorno e “Livorno Donna”. A questo proposito si è convenuto che:
per l’A.F.A. il C.E.C. mette a disposizione lo spazio educativo e le sue più preparate insegnanti per svolgere una Attività Fisica Adattata per le persone che l’A.S.L. invierà attraverso i medici del Sistema Sanitario. Anche questo anno, per la notevole richiesta e per ottemperare al nostro impegno sociale, abbiamo confermato l’apertura di quattro gruppi in sede ed uno ad Antignano. I costi limitati e l’iscrizione sono determinati da una convenzione tra il C.E.C. e l’A.S.L. Livorno, che segue un progetto della Sanità Regionale.

Per “Livorno Donna, salute e cultura”, il nostro centro dopo anni di collaborazione e sostegno con questa “onlus”, ha previsto anche questo anno, per tutte le loro socie, l’inserimento nei vari corsi a costi limitati, e ad una attività gratuita, per tre mesi, per le signore operate al seno, iscrizione compresa.

Le aziende o gli enti che fossero interessati a stipulare una convenzione possono contattarci.

I nostri valori

Visto che tutto il Direttivo, per Statuto, non può e non deve percepire nessun rimborso spese, visto che il Centro non ha mai chiesto sovvenzioni agli enti locali, visto che non sono mai state chieste sponsorizzazioni, visto che i bilanci annuali, i rendiconti ed i verbali sono a disposizione delle associate, visto che abbiamo l’obbligo d’inviare ai registri delle associazioni comunale e provinciale i progetti educativi, gli orari, i giorni, i costi e le relazioni annuali, visto che abbiamo l’obbligo circa la tracciabilità delle spese e delle ricevute fiscali, visto che negli ultimi dodici anni la quota associativa mensile è aumentata di un solo euro nel 2006, visto che è prassi consolidata l’esercizio della concertazione, visto che la nostra associazione sportiva dilettantistica ha dalla sua costituzione una fondamentale modalità di interazione sociale (c’è una sottovalutazione sociale grave) ed un comportamento “prosociale” (oggi si parla volentieri di “intergenerazionalità” e noi, associazione sportiva di base, composta dal 97% di donne, le cui docenti hanno un’età media di 35 anni e le assistenti educatrici 22, con la scuola dovremmo proporre ai giovani una visione positiva e rispettosa della vecchiaia per una maggiore coesione sociale), visto che non abbiamo, per opportuna scelta, nessuna onerosa consulenza esterna (eccetto il commercialista), e visto che sin dalla sua istituzione il C.E.C. si è occupato delle categorie più deboli (bambine, donne, anziane, diversamente abili, concetto ribadito e codificato dalla Legge Nazionale N° 53 del 8/3/2000, e quella Regionale N°16 del 2/4/2009 “Cittadinanza di Genere” che privilegia le donne e le giovani, e noi abbiamo 22 collaboratrici su 24 docenti), si invitano le insegnanti, e le socie tutte a sostenere gli obbiettivi statutari, con azioni concrete di volontariato e partecipazione attiva (stanno saltando la solidarietà, la cooperazione, ovunque, e la nostra città deve vivere in un paese che deve tornare “normale”, “meno gaudente e volgare”, magari all’insegna dei concetti dimenticati e difficili, anche nel C.E.C., della “sorellanza”, del “cum munus”, dell’economia del dono). Una A.S.D. piccola come la nostra, deve pensare in grande, se vuole vivere in regime di concorrenza con le mega-palestre (commerciali) o con le altre Associazioni Sportive (alcune iscritte agli enti di propaganda solo per svolgere attività pseudo-associative), ed essere correttamente in linea con le leggi fiscali vigenti, e tentare di tenere i costi sociali i più contenuti possibili (e anche per questo anno, l’obbiettivo è raggiunto, poi vedremo!).

Pertanto, tutti sono pregati di leggere e di convenire o criticare queste osservazioni.

Fatti salvi gli obbiettivi primari delle attività motorie che proponiamo da tempo (avete visto le importanti novità di questo anno, le attività proposte e svolte e l’aggiornato “progetto” delle “ginnastiche”), vorremmo focalizzare l’attenzione su altri obbiettivi secondari ma non meno importanti che ci hanno guidato in questi ultimi anni:

1) SICUREZZA SOCI –IMPIANTO.

2) PROGETTI SALUTE.

3) ASPETTATIVE-BISOGNI DEI SOCI.

4) QUALITA’ DEL NOSTRO SERVIZIO.

Cominciamo da questo ultimo; la qualità percepita dalla nostra socia o possibile socia, è legata a:

1) Elementi emotivi difficilmente codificabili.

2) Mutamento e capacità d’adattamento delle prestazioni offerte dall’insegnante.

3) “Consumo” dei nostri “servizi” (questi termini non sono amati nel C.E.C.), relativo al “benessere-sport-salute”, in relazione anche ad altri fattori: (passa parola, propaganda indotta, impegni nelle attività “Livorno Donna”, “A.F.A.”, costituzione nel c.e.c. di un’attività sportiva autonoma e permanente quale le “GINNASTICHE” e DANZA, incentivi per il rimborso della quota iscrizione, ecc).

Per cui una metodologia per analizzare la qualità della professionalità che proponiamo è legata a:

* qualità, preparazione, aggiornamento, e capacità aggregante di tutti noi (“in primis” i docenti).

* perfetta funzionalità del nostro impianto (riguarda anche le palestre scolastiche che affittiamo).

* disponibilità a cambiare agilmente proposte e programmi nuovi per socie vecchie e nuove.

* sensibilità organizzativa ed operativa della segreteria.

Pertanto tutti noi siamo pregati di comprendere, ripensare, contestualizzare quanto sopra e ciò che si fa, per riproporre cose nuove ma aderenti alle realtà oggettive del C.E.C.

Da un’analisi abbastanza corretta, perchè maturata negli anni, e dalle varie “brainstorming” (tempeste d’idee per tentare di risolvere i nostri mutanti problemi) delle socie e dei vari direttivi succedutisi, ormai si evince che bisogna insistere su: a) *competenza, *cortesia comunque, e *capacità di assumersi responsabilità a prescindere dagli errori che può fare la direzione. b) tutti devono *garantire la pulizia dell’impianto, la *sua sicurezza, e la sua *funzionalità (comprese le socie) e stesso concetto deve essere proposto per gli *spazi educativi delle amministrazioni locali. c) *le proposte educative devono essere il più possibile innovative e *coinvolgere tutte le associate ai corsi. d) *coinvolgere tutte le associate a raggiungere, quelle giovani a piedi o in bicicletta, quelle anziane con i mezzi pubblici, il Centro. Che senso ha frequentare la palestra con intenti salutistici, e spostarsi nel traffico caotico cittadino con mezzi “insostenibili”. Livorno si presta felicemente a divenire una città ideale ( in bici, a piedi, con i mezzi pubblici, e meno del 50 % a motore), come Bologna o Ferrara (carta delle città in bici dell’ANCI).

Ricapitolando.

Cosa chiedono le nostre socie in linea di massima? (in passato abbiamo fatto questionari indicativi)

1) Qualità dell’insegnante C.E.C.:

  • esauriente nel rispondere alle lamentele dei genitori e delle socie
  • competente
  • responsabile
  • cortese
  • disponibile di ascoltare ed aiutare
  • preparata a dare consigli sulla scelta delle attività
  • pronta a dare consigli sul corretto uso degli attrezzi
  • costante nel mantenere aggiornati i registri dei corsi (obbligo della legge che prevede il controllo dei pagamenti associativi in relazione alle presenze, la verifica delle ore effettivamente fatte e pagate delle insegnanti, le eventuali sostituzioni per la sicurezza delle socie e dell’impianto C.E.C e quelli degli enti locali, che affittiamo per l’AGONISTICA)
  • abile nel favorire un’atmosfera cordiale e piacevole, (per non perdere associate)
  • dotata d’iniziativa e responsabilità per ovviare alle sue assenze, a quelle delle colleghe, e a quelle della direzione.(è un punto d’onore del c.e.c. non aver perso, negli ultimi dieci anni nemmeno una lezione per motivi tecnico-organizzativi)
  • obbligo annuale della visita medica per certificare la sana e robusta costituzione.

2) Attrattiva e funzionalità dell’impianto:

  • pulizia costante (sorvegliate sull’argomento; tutte le socie apprezzano la nostra fiscalità nel controllo),
  • luminosità,
  • sicurezza (abbiamo socie anziane, socie diversamente abili e bambine, preoccupiamocene molto),
  • aerazione, temperatura confortevole, odore di pulito, (spendiamo molto per questo, controlliamo e segnaliamo anche inutili sprechi ) naturalmente anche nelle palestre comunali e provinciali.
  • l’ambiente dovrebbe essere ancora più accogliente, dopo i lavori estivi, che la proprietà e con il nostro aiuto fa.

3) Disponibilità e proposte motorie:

  • varietà dei programmi (suggerite, confrontatevi, e aiutatevi),
  • innovazione sui programmi (vedi corsi A.F.A., convenzionati con l’ASL Livorno, variazione dei corsi di pilates suggeriti da Dalia, ecc.),
  • promozione di nuovi progetti e programmi (vedi convenzione con la “onlus Livorno Donna”)
  • aggregazione e socializzazione ( vedi Fausto, cene, gite, ecc. ).

4) Servizi accessori:

  • procedure d’emergenza (chi ha qualche difficoltà nello specifico , chieda; Andrea, Fausto ed io siamo sempre a disposizione); alcuni di noi (le ultime giovani docenti) dovranno effettuare un piccolo corso di aggiornamento nello specifico, presso l’ASL., (vedi A.F.A. 2010), e la legge nazionale prevede corsi biennali di aggiornamento per tutti i collaboratori sulla sicurezza ed il pronto soccorso, (anche se in 12 anni abbiamo avuto 3 soli incidenti: una frattura all’apice malleolare in aerobica, una frattura al gomito ed un insulto alla spalla per attività A.F.A.). Tutti i docenti hanno effettuato il corso obbligatorio (CULTURA DELLA SICUREZZA) di pronto soccorso e l’uso del DEFRIBILLATORE. E’ bene ricordare che solo il 4% delle società sportive nazionali ne è provvisto. E questo è un obbligo di legge.
  • sicurezza oggetti personali (guidate e consigliate le socie, a non perdere niente),
  • le vecchie socie hanno il dovere di informare le nuove iscritte, circa il regolamento, per fare in modo che siano subito a loro agio.
  • costi d’iscrizione e quote mensili sono molto ragionevoli, NESSUN AUMENTO quindi, anche dato i tempi difficili; la proposta è stata accolta molto favorevolmente anche nell’ultima assemblea generale (maggio 2013); pensiamo però, alla grave crisi in atto (il nuovo governo, potrebbe, con nuovi tagli lineari, togliere le agevolazioni fiscali IRPEF delle famiglie o sulla casa, aumentare l’IVA sui consumi, tagliare sulle detrazioni, tagliare i servizi di base, aumentare i costi energetici, mentre l’inflazione è in aumento costante insieme con la disoccupazione femminile e c’è il rischio che la recessione continui e l’ austerità continui, se non si fanno vere riforme e non riparte la crescita dell’economia reale con incentivi specifici), ed il 2013/2014 saranno peggiori!! Si prospetta un vera “questione sociale” nazionale. Prendiamone tutti atto e lavoriamo per la “Ditta c.e.c.” per mantenere questo poco o tanto che abbiamo.
  • programmazione degli orari in linea con i suggerimenti delle insegnanti e delle socie.

ALCUNE CONSIDERAZIONI.

Ormai tutti noi facenti parte del C.E.C. (insegnanti, dirigenti, segreteria, commissioni, iscritte), siamo consapevoli che la socia è il bene principale. A Livorno, alcune mega-palestre cercano di personalizzare il rapporto con telefonate, messaggi individuali, auguri spediti a casa, un fiore se è il giorno del compleanno, e la socia è a lezione ecc. (e i costi generali?). Noi tutti, dovremmo seguire con attenzione le ricerche sul mercato, per promuovere le attività motorie in evoluzione continua, i relativi aggiornamenti, senza però rincorrere le mode; continuando a mantenere lo “stile sobrio” che ci caratterizza e ci contraddistingue e ci consente “in itinere” e/o di modificare alcune attività, contenendo i costi generali che sono in perenne crescita. Ricordiamo bene però, che il C.E.C. è cresciuto all’insegna del “MUTUALISMO SOLIDALE” ed il mito della “PROSOCIALITA”.

Ripeto. E’ particolarmente opportuno, visti tutti questi costi, monitorare attraverso procedure standardizzate, i servizi accessori come le pulizie, il consumo energetico, il controllo sugli attrezzi, e sopratutto la eliminazione dei corsi dove non c’e equilibrio fra costi e ricavi, ecc., con l’aiuto di tutti, socie comprese. Buona parte delle socie continuano a preferirci anche per il servizio di pulizia (lo hanno comunicato verbalmente in varie occasioni e con l’ultimo questionario). Ancora non sappiamo se il notevole cambio delle iscritte sia un bene o un male. Perdere una socia aggregante per il C.E.C., è sicuramente una iattura, ma il regolamento prevede e favorisce anche il ricambio. Noi tutti che operiamo al filtro della segreteria, siamo molto sensibili al problema. Crediamo, infatti, che sarebbe opportuno orientare tutta la nostra organizzazione alla comunicazione, investendo in strumenti utili per le socie (telefonate,news letter, sito come questo, bacheca anche in palestra, suggerimenti e critiche, iniziative comuni, volontariato, feste, gite e cene, ecc.), valorizzando la tecnologia (computer del C.E.C., personal computer, e i vari collegamenti). A questo proposito la direzione, dopo aver affidato il “planning” operativo-logistico-informativo, ad Andrea nel 2009, sembra comprendere veramente, che questo indirizzo innovativo, (che stà dando buoni risultati con il nuovissimo “format”), sarà la linea da seguire per il futuro.

E’ comunque, con soddisfazione che il direttivo tutto, comunica che la “visita” della commissione ASL 6 diretta dalla dott.ssa Becherini, non ha riscontrato anomalie, sulla sicurezza, sull’impiantistica, sulla pulizia, sui certificati medici, sui contratti, sui diplomi di laurea e le relative competenze dei docenti. Unico deficit: la verifica documentata quinquennale (reset), della “presa a terra” (problema risolto).

Vi prego pertanto, (questo genere d’informativa, da sempre deve essere patrimonio delle associate), dopo aver letto questa comunicazione programmatica, di formulare indicazioni creative, critiche e consigli, nella prima riunione del direttivo, delle commissioni e del corpo docenti.

Grazie, Vittorio.

P.S. OSSERVATE BENE: Il Direttivo si rende perfettamente conto, per quanto riguarda le insegnanti, che ottemperare a tutte le suesposte indicazioni in un’associazione “volontaristica” come la nostra, (senza opportuni incentivi economici in base anche al merito, e molte di voi sono brave, nello specifico), sia un impegno notevole. Inoltre, è bene ricordare che, la legge fiscale futura (attenzione), probabilmente potrebbe coinvolgere e sconvolgere le A.S.D.

P.S. RIOSSERVATE BENE: Se avessimo la certezza di avere 300 socie tutte paganti per otto mesi (mission impossible), potremmo, come abbiamo fatto in passato, tollerare due o tre corsi marginali (vedi attività agonistica e preagonistica), dare incentivi di merito (ricordo che, come incentivo, oltre ad aver aumentato di un euro il quid orario, saranno pagate anche le ore nei giorni festivi segnati in rosso nel calendario, come ha deciso l’ultima assemblea generale del 2010) e assicurare le coperture finanziarie per le attività sportive e sociali. E’ opportuno ricordare a tutti, che nell’anno passato, si è raggiunto quasi il 48% del bilancio, per i rimborsi ai collaboratori. Questo è il motivo per il quale ogni corso deve essere autonomo economicamente (minimo dieci socie paganti, per due ore d’attività ai gruppi marginali; e questo vale soprattutto per le insegnanti del “PROGETTO” che sono state equiparate economicamente alle docenti laureate, ed il loro costo ha raggiunto il 60% del bilancio delle “GINNASTICHE”), soprattutto alla luce del fatto che, il futuro è particolarmente allarmante per l’economia della città (il 65% della ricchezza prodotta viene dal settore pubblico, ed i tagli futuri “spending review” riguardano questo settore) e difficile per l’associazionismo sportivo vero, ed alcune famiglie hanno difficoltà ad onorare, all’inizio del mese, secondo il regolamento, le quote associative delle figlie.